Il giornalista da poco scomparso lavorò più di tutti alla ricerca della verità sulla strage
ROMA. La strage di Ustica e Andrea Purgatori, un legame indissolubile. Uno dei più grandi misteri della recente storia italiana e il giornalista, scomparso un mese e mezzo fa, che più di chiunque altro ha lavorato per fare luce su quanto accaduto la sera del 27 giugno 1980. «Con questa storia ci sono cresciuto, sia umanamente sia professionalmente», ammise in una intervista.
Tutto per erigere e tenere in piedi il muro che lui aveva iniziato a picconare, con pazienza e determinazione, fin da quella notte di giugno del 1980. Quando aveva ricevuto la telefonata di un amico, che faceva il radarista all’aeroporto di Ciampino e voleva metterlo in guardia: non fatevi fregare, è stato un missile. Purgatori non si è fatto fregare.
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