L’allarme. L ’ultimo episodio è stato denunciato dalla Coldiretti, a Terlizzi. Secondo l’associazione, dietro agli abbattimenti l’ombra del racket
E per inserirsi in questo business che in Puglia significa oltre 370mila ettari di terreno coltivato, 5 oli extravergine Dop e 1 Igp Olio di Puglia certa criminalità legata alle produzioni agricole avrebbe cominciato a dare segnali chiari.Per l’agro di Terlizzi questo è il secondo episodio di danneggiamento, dopo il primo di quasi 3 mesi fa: anche allora, in tutt’altra contrada, furono distrutti 20 alberi di ulivo. Anche allora indagini su indagini.
E ci spera anche la città che ha un’economia a prevalente trazione agricola, ed olivicola in particolare. Terlizzi è preoccupata e il caso dei 25 alberi ha dominato tutto il dibattito e le riflessioni della Giornata della Legalità celebrata, ironia della sorte, proprio il giorno dlela scoperta del taglio.
L’avvertimento mafioso ripropone il tema della sicurezza nelle campagne. Più la produzione agroalimentare pugliese cresce in valore – oltre 5 miliardi di euro – più la criminalità si mette all’opera tra racket, estorsioni, abigeato, usura, imposizione di manodopera, truffe alla Ue e in misura sempre maggiore furti di attrezzature e mezzi agricoli.
Anche in questo caso le pattuglie di guardie campestri sono arrivate subito «ma ormai il danno era fatto. Loro fanno quello che possono», ammette Pileri, che teme di vedere compromesso il lavoro delle tante aziende agricole di Terlizzi che producono e che, nel tempo, hanno fatto il salto di qualità verso la commercializzazione diretta e l’ingresso anche nei mercati esteri. Che è poi il caso di tante aziende olivicole e olearie del barese.