Decisiva l’indagine dell’investigatore privato: bonifici e prestiti per auto di lusso oltre all’acquisto di 7 iPhone da 900 euro l’uno
Una vita passata a investigare, così il detective ha smascherato la truffa al fratello circuito da una donna che prima ha detto di amarlo, poi gli ha portato via tutto ciò che aveva. «Soldi, certo. Ma soprattutto la stima in sé stesso». La cosa più difficile da ritrovare, da ricostruire, anche ora che Klementina, trentanove anni, nata a Berat, in Albania, è stata giudicata con rito abbreviato e condannata a due anni e otto mesi di reclusione.
La storia è tutta riassunta lì, nelle accuse lette in aula: circonvenzione d’incapace, calunnia e furto di un assegno e di una catenina d’oro. «Sin da piccolo, mio fratello ha avuto problemi psichici. Ora ha sessant’anni. Lavora, vive da solo, ma ha sempre bisogno di assistenza e supporto. È un uomo adulto con la mente di un bambino», racconta il detective. «Nel 2017 viene avvicinato da una signora», una panettiera della zona.
Il detective raccoglie ogni tipo di prova, compresi gli estratti conti degli ultimi dieci anni. Così da dimostrare un cambio nel tenore di vita, nelle spese. «Ricordo ancora il giorno in cui mi sono presentato in procura, avevo un borsone da calcio pieno zeppo di documenti. Estratti conti, email. Avevo raccolto tutto». La vicenda finisce sul tavolo del pubblico ministero Laura Ruffino. E poi in tribunale. Nelle scorse settimane, la condanna.