Finale RolandGarros del 1984: una spremuta di tennis di livello inarrivabile. Lendl è una bomba sui passanti, serve fortissimo, ma non ha la 'cazzimma'. E John McEnroe invece? Modi da smargiasso, mancino letale, volée uncinanti. Un match che è storia.
. Lui se ne va a spasso per i maggiori tornei del circuito agitando quel fisico dinoccolato con ferale attitudine, salvo poi smarrirsi quando c'è da fare maledettamente sul serio. Del resto ha collezionato quattro sconfitte in altrettante finali di tornei del Grande Slam. Non un ruolino invidiabile. Infilato come un dilettante qualsiasi proprio quando stava per afferrare il torneo di turno.
ci rimugina parecchio, prima della finale del Roland Garros del 1984. Anche perché davanti ha una montagna che pare eccessivamente impervia.sta vivendo il suo anno di grazia. Ha vinto tutte e 33 le partite disputate fino a quel momento lì. Modi da smargiasso, mancino letale, volée uncinanti. Lendl è tutto l'opposto. Serve fortissimo ed è una bomba sui passanti.
Forse è a quel pensiero che si aggrappa Ivan. Magari riflette anche sulla stampa che già sghignazza avidamente, preparando un altro titolo velenoso. D'un tratto rifiuta di essere un secondo di successo. Il pollo che fa tutto bene per poi tentennare quando conta. L'idea di perdere ancora è una panzana della mente che deve respingere di rovescio. Torna in campo saltellando, con gli occhi della tigre, rifiutando si essere soggiogato.
Quarto set. McEnroe lo addenta con fervore, deciso a spegnere sul nascere lo sgorgante ritorno dell'avversario. Ma i suoi fendenti adesso sono smorzati dalla fatica. L'esecuzione non accompagna intenzioni ambiziose. Va ancora avanti, sul 4-2, ma Lendl è unormai ruggente e pulito. Anche questo lo vince il ceco. La gente molla i drink e inizia a ricredersi. Il quinto è, ma a livelli qualitativamente eccelsi. Si lotta tribalmente punto su punto.
L'ex pollo finalmente può sorridere. Adesso pare di più un'aquila. Quel match stapperà del tutto due luccicanti. A fine corsa, voltandosi indietro, Ivan potrà contare 8 Slam, uno più del rivale. Entrambi fuoriclasse, ambedue non immuni da maledizioni inscalfibili: McEnroe non trionferà mai al Roland Garros. Lendl non solleverà mai il trofeo di Wimbledon. Ci sarà comunque molto altro a ispessire due storie fenomenali.
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