Grazie al programma televisivo “Finding Dispersed Families” che andò in onda per 453 ore e 45 minuti, da giugno a novembre del 1983, oltre 50mila persone vennero mostrate in video e più di 10mila si riunirono con i familiari separati dalla guerra:
la Corea in due paesi diversi tracciando il confine lungo la linea immaginaria del 38esimo parallelo, moltissime famiglie furono divise tra Corea del Nord e Corea del Sud e molte persone si spostarono dalla prima verso la seconda.Due anni dopo, nel 1950, la Corea del Nord invase la Corea del Sud e iniziò la, che andò avanti fino al 1953. Morirono tra i 3 e i 4 milioni di persone, per la maggior parte civili, e circa 10 milioni di persone dovettero separarsi dalla propria famiglia.
Un cartello originale del programma Finding Dispersed Families appartenente a Yoo Yeon-sook, una donna che stava cercando suo cognato disperso Durante l’estate del 1983 piazza Yeouido, di fronte agli studi di registrazione di KBS, era costantemente piena, giorno e notte, di persone con i loro cartelli alla ricerca di parenti dispersi. Non era raro vedere persone che dormivano per strada, in attesa di essere accettate e inserite nel programma. Erano troppe, però, così chi non riusciva a parlare in televisione passava in rassegna ogni cartello che gli capitasse nelle vicinanze.
Nei mesi di trasmissione, agli studi di KBS arrivavano in media 60mila telefonate al giorno. Per assecondare le richieste del pubblico di rivedere alcune parti delle trasmissioni vennero predisposti 24 televisori, che trasmettevano continuamente repliche. Gli schermi furono posizionati dentro e fuori la sede di KBS, anche sul tetto, e tutto l’edificio divenne il set della trasmissione, con le telecamere che seguivano in diretta i ricongiungimenti.
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